Duecentodiecimila presenze al Villaggio Coldiretti di Udine con un flusso continuo di turisti, italiani e stranieri, e cittadini che hanno preso d’assalto eventi, stand enogastronomici e mercato degli agricoltori nella tre-giorni che ha portato la kermesse contadina per la prima volta nel centro friulano. Presente a Udine anche una delegazione di Parma guidata dal Presidente Luca Cotti e dal Direttore Marco Orsi.
E’ il bilancio stimato dalla Coldiretti a conclusione della manifestazione “diffusa” che ha animato con oltre un centinaio di stand le principali vie cittadine con una grande varietà di proposte tra eventi, mercato degli agricoltori, street food, agriasilo, animali della fattoria, orti, fattorie didattiche, laboratori, nuove tecnologie e workshop.
"Essere presenti al Villaggio di Udine – comunica Orsi - ha rappresentato un’occasione per rafforzare il legame tra agricoltura, innovazione e cittadini, in un momento in cui il settore primario ha bisogno di attenzione e visione."
Un momento di incontro e di festa ma anche un’occasione per lanciare un messaggio forte rispetto alla situazione drammatica legata alla guerra tra Israele e Iran. All’inaugurazione del Villaggio i giovani della Coldiretti hanno portato sul palco un flash mob con dei grandi cartelli le cui lettere hanno formato la parola "pace", con il disegno di una colomba.
“In un momento di grande preoccupazione per l’escalation in Medio Oriente abbiamo voluto mandare dal Villaggio di Udine un messaggio forte - ha dichiarato segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo –. Il sonno della ragione rischia di farci tornare indietro alle catastrofi del secolo scorso. I primi a pagare le conseguenze della guerra sono proprio i contadini, ma è dalla terra che può germogliare una nuova speranza di pace”. Ma da Udine è arrivato anche un appello all’Unione Europea. “Se l’Europa vuole davvero costruire un futuro comune, deve cambiare paradigma: non può pensare di aumentare la spesa militare fino al 5% del Pil senza mettere a rischio settori fondamentali come la sanità, il welfare e l’agricoltura - ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Se salta il tessuto produttivo la crisi diventa sociale: meno occupazione, meno capacità di spesa, meno consumi, anche alimentari. Per questo serve una politica agricola forte”.
“È importante sottolineare il ruolo strategico che l’agricoltura riveste anche nei momenti più complessi- conclude Cotti- In un contesto internazionale segnato da gravi tensioni, portare un messaggio di pace attraverso la voce degli agricoltori significa riconoscere alla terra il suo potere generativo, non solo di cibo, ma anche di futuro e di coesione sociale.”
Alla tre giorni del Villaggio Coldiretti con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo e assieme a Martin Figelj, Presidente Coldiretti Friuli Venezia Giulia, il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e altre personalità del mondo politico.