11 Luglio 2024
UE – COLDIRETTI, SCATTANO I DAZI SUL GRANO RUSSO DOPO +1004% ARRIVI – Il Presidente di Coldiretti Parma Luca Cotti: Per tutelare i produttori italiani servono politiche europee strutturali a partire dall’affermazione del principio di reciprocità

Dal 1° luglio sono scattati i dazi sul grano russo decisi dall’Unione Europea dopo che lo scorso anno si è registrata una vera e propria invasione di prodotto da Mosca, con gli arrivi nella sola Italia aumentati del 1004% rispetto al 2022. Lo ricorda Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore del regolamento della Commissione Ue, che aumenta i dazi all'importazione di tutti i cereali, semi oleosi e prodotti derivati della Federazione russa e della Repubblica di Bielorussia, in modo che non possano accedere al mercato dell'Ue a condizioni altrettanto favorevoli rispetto ai prodotti di altre origini. Nel caso del grano si tratterà di un dazio aggiuntivo di 95 euro a tonnellata. “Per tutelare gli agricoltori italiani – dichiara il Presidente di Coldiretti Parma Luca Cotti - è necessario un cambio di passo con l’adozione di politiche europee strutturali di difesa del reddito, partendo dall’affermazione del principio di reciprocità. “Le regole che vengono seguite dalle aziende agricole nazionali devono valere anche per chi vuole vendere i propri prodotti sui mercati della Ue. Nella coltivazione del grano russo vengono peraltro usati erbicidi e alte sostanze non ammesse in Europa, come il Glifosato, l’essiccante vietato in Italia in pre raccolta e usato anche sul frumento canadese. Nel 2023 si è registrata un’invasione di grano duro russo per la pasta mai registrata prima della storia, con quasi mezzo milione di tonnellate che è entrato nel nostro Paese, abbattendo fino al -60% il prezzo del grano italiano. Si tratta di valori che – rileva Cotti – portano la coltivazione ampiamente sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive”.

“Proprio per affermare il principio di reciprocità e una totale trasparenza su tutti i prodotti alimentari venduti sui mercati dell’Ue la Coldiretti – aggiunge il Direttore di Coldiretti Parma Marco Orsi-  ha avviato una grande mobilitazione alle frontiere, dal Brennero ai porti con la raccolta di un milione di firme per imporre l’obbligo dell’indicazione dell’origine in etichetta e cambiare il codice doganale”.

 

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